Esercizio 3: EQUILIBRIO

Esercizio 3: EQUILIBRIO

In piedi o seduto, da solo o mentre parlo con qualcuno, nella vita di tutti i giorni, mi chiedo:
dove sto caricando il peso del mio corpo?
Sul fianco, su una gamba, la schiena è curva o dritta, da che parte pendono il busto e la testa?

Il mio corpo si muove in autonomia senza che possa controllarlo. Dov’è situato il mio baricentro?

Sono in equilibrio?

Osservo il comportamento del mio corpo, i passaggi continui da una postura all’altra, partecipando alla sua vita e alla sua Presenza. 

Se restituisco equilibrio e centratura al mio corpo, anche i miei pensieri e le mie emozioni saranno più chiare e stabili.

Per approfondimenti sul potere dell’Osservazione, a questo link è possibile leggere l’importante documento di Michel de Salzmann: “La Fonte Infinita della libertà Interiore”.

 

Potete scrivere un commento per qualsiasi domanda, chiarimento, richiesta di suggerimento o condivisione in base alla vostra esperienza con l’esercizio, a cui saremo felici di rispondere per essere di supporto.

9 Commenti
  • Riccardo
    Posted at 22:45h, 10 Aprile Rispondi

    Quando porto attenzione alla mia postura ho la tendenza a sistemarmi e raddrizzarmi, e insieme sento che cambia anche il mio respiro. Grazie per l’ esercizio.

    • Savino
      Posted at 14:41h, 30 Aprile Rispondi

      Caro Riccardo,

      grazie a te. Prova a osservare la postura in cui ti trovi e continua a restarci, senza modificarla, mantenendo uno stato di presenza vigile.

      Un grande abbraccio e buon lavoro.

      Savino

  • Giulia
    Posted at 15:22h, 12 Aprile Rispondi

    Quando mi ricordo di portare attenzione al mio corpo e a dove poggia il mio peso, percepisco una diversa qualità di presenza, il respiro cambia, corpo, emozioni, pensieri e sentimenti sono nel qui ed ora.
    L’opportunità più cara che mi viene da questo esercizio, è la comprensione che d’abitudine io non ci sono. E la possibilità di ricordarmene. Grazie di cuore per il vostro Lavoro.

    • Savino
      Posted at 14:34h, 30 Aprile Rispondi

      Cara Giulia,

      rendersi conto di non essere nel presente è un ottimo punto di partenza.

      Non mollare. Continua ad allenare nel qui e ora questo sforzo di “ricordo” in modo da sviluppare sempre di più la tua capacità di Presenza.

      Grazie di cuore a te,

      Savino

  • Luigi
    Posted at 19:41h, 23 Aprile Rispondi

    Questo esercizio sta funzionando in me come una sveglia che mi fa notare quanto spesso ( praticamente continuamente) sono dominato da un particolare stato mentale che mi assorbe completamente impedendomi qualsiasi scelta.

    mentre sono in un certo stato particolarmente coinvolgente mi capita di pensare a fare l’esercizio ma di non avere poi la forza sufficiente per essere conseguenziale. Altre volte invece riesco non solo a ricordarmene, ma anche a trovare lo spazio giusto per raccogliermi in me stesso e cambiare postura.

    La cosa più importante è decidere di voler fare l’esercizio. Ma se sono troppo preso da uno stato mentale mi accorgo che “qualcosa” in me si oppone a tale proposito, e allora devo lottare duramente per interrompere questo processo, opppure limitarmi soltanto a registrare che pur pensandoci non sono riuscito a fare l’esercizio.

    In generale mi riesce più facile ricordarmi dell’esercizio quando sono coinvolto in attività solitarie, oppure quando dopo una lunga sofferenza provo a raccogliere la mente per ritrovare equilibrio e calma.

    Ho invece più difficoltà quando vivo stati mentali di irrequietezza, avversione o brama per qualcosa.

    A differenza di alri esercizi più relazionali che mi mettono in contatto con emozioni di vergogna o timore, quest’ultimo mi aiuta invece a vedere quanto il mio flusso di coscienza sia continuamente occupato da stati mentali che si alternano in me senza che io possa decidere di farli cessare. Grazie del vostro lavoro

    • Savino
      Posted at 14:29h, 30 Aprile Rispondi

      Caro Luigi,

      grazie per la condivisione.

      E’ una grande possibilità riuscire ad accorgerti dell’alternanza dei tuoi stati mentali.

      Continua a guadarli senza respingerli o lottare contro di essi, accettali e mantieni questo spazio.

      Buon lavoro e un caro abbraccio.

      Savino

  • Riccardo
    Posted at 21:26h, 10 Maggio Rispondi

    Ho notato che quando cammino portando dei pesi (a lavoro o le borse della spesa) anche i miei pensieri sono attratti verso il basso.

  • Claudia
    Posted at 11:28h, 06 Novembre Rispondi

    Esercizio difficilissimo per me, talmente semplice che la mia mente si rifiuta di farlo, con mille scuse. Non riesco a farlo ma continuo a provare e a concentrarmi.

    • Riccardo
      Posted at 14:06h, 13 Novembre Rispondi

      Cara Claudia,
      grazie della tua condivisione.
      Questo è ciò che accade.
      È buono che tu sia riuscita a vedere le difficoltà.

      “Tu dimentichi, non hai memoria, dimentichi. Devi ripetere, ripetere, ripetere. Non hai potere di concentrazione. E’ lo stesso per tutti. Questo è lo scopo del lavoro. Se un uomo potesse concentrarsi e mantenere l’attenzione soltanto per un quarto o per un’ora senza essere distratto, sarebbe grande come la vostra Notre Dame, come Cristo. Gli chiederei di essere il mio maestro.”

      (G.I. Gurdjieff)

      Continua nell’esercizio e osserva ciò che accade: restiamo in attesa delle tue esperienze.🌟

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