19 Mar La Mente
“Una disponibilità ad assumersi la responsabilità di aver creato la propria infelicità,
la gioia, la negatività, la positività, l’inferno o il paradiso.
Quando comprendi questa responsabilità e l’accetti, le cose incominciano a cambiare.
Sii aperto a nuove possibilità.”
Si tramanda una parabola famosissima:
Un uomo mentre era in viaggio, per caso entrò in paradiso. E nel paradiso concepito dagli hindu esistono alberi che soddisfano i desideri. Ti siedi semplicemente sotto uno di loro, desideri una cosa qualsiasi e immediatamente viene soddisfatta: tra desiderio e realizzazione non c’è nessun intervallo.
L’uomo era stanco, per cui si addormentò sotto uno di questi alberi. Quando si svegliò era molto affamato, e disse: “Ho molta fame. Vorrei poter trovare del cibo da qualche parte.” Immediatamente dal nulla spuntò del cibo, fluttuava nell’aria, erano manicaretti deliziosi.
L’uomo era così affamato che non prestò molta attenzione alla provenienza del cibo; quando hai fame non sei mai filosofo! Si mise immediatamente a mangiare, il cibo era ottimo… Poi, una volta sfamato, si guardò intorno.
Ora si sentiva sazio. Sorse in lui un altro pensiero: “Se solo potessi avere qualcosa da bere…”, e in paradiso non esiste il proibizionismo: immediatamente apparve del vino pregiato.
Mentre beveva quel vino, rilassandosi nella fresca brezza del paradiso, all’ombra di quell’albero, l’uomo cominciò a chiedersi: “Cosa sta succedendo? Che storia è questa? Sono caduto in un sogno, o qui ci sono dei fantasmi che mi fanno degli scherzi?”
E i fantasmi apparvero. Ed erano feroci, orribili, nauseanti. L’uomo cominciò a tremare, e in lui sorse un altro pensiero: “Ora sarò sicuramente ucciso…”
E fu ucciso.
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Questa è una parabola antica, con un significato immenso. La tua mente è l’albero dei desideri: qualsiasi cosa pensi, prima o poi si avvera. A volte lo spazio tra il desiderio ed il suo compimento è talmente grande che tu ti dimentichi completamente di averlo desiderato, per cui non sei in grado di risalire alla fonte. Ma se osservi con attenzione, vedrai che i tuoi pensieri a poco a poco creano te e la tua vita.
Creano il tuo inferno, creano il tuo paradiso. Creano la tua infelicità, creano la tua gioia. Creano il negativo, creano il positivo.
Ognuno di noi, qui presente, è un mago. E ognuno tesse e ricama un mondo magico intorno a sé stesso… e poi ne resta intrappolato. Il ragno stesso è intrappolato dalla sua rete.
Nessuno ti tortura, fatta eccezione per te stesso. E una volta che l’hai compreso, le cose cominciano a cambiare. Quindi puoi capovolgere le cose, trasformare l’inferno in paradiso, si tratta solo di dipingerlo partendo da un’altra prospettiva… la responsabilità è tua.
In questo caso sorge una nuova possibilità: puoi smettere di creare il mondo! Non è più necessario creare il paradiso o l’inferno, non è più necessario creare. Il creatore si può rilassare, può ritirarsi.
E il ritirarsi della mente è meditazione.
(Tratto da “Take it easy, vol. II” – Osho)
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