02 Ago Io sono: poesia di Solange Claustres
Io sono IO
Sentire che vivo, sentire che sono.
Percepire che vivo, percepire che sono.
Pensare che vivo, pensare che sono.
Nello stesso tempo, nello stesso istante.
Pensare e sentire ciò che percepisco
Sentire e percepire ciò che penso
Percepire e pensare ciò che sento
in ogni istante.
Cercare l’equilibrio, l’unità,
l’accordo e l’armonia
fra tutte le parti del mio essere.
Portare alla luce
ogni pensiero meccanico
ogni impulso
ogni sentimento ripetitivo
alla fonte stessa della loro formazione.
Con uno sguardo lucido
un’attenzione cosciente
una visione e ragione obiettiva,
costanti, assidue, sostenute.
Per essere IO
e non un automa
guidato da molteplici fili.
Ritornare sempre al gusto di me stessa
come un eco che risuoni in tutto il mio essere
come un suono nel silenzio.
Ne percepisco la vibrazione
l’ascolto, la raccolgo
faccio silenzio per ascoltare in me.
È il mio bisogno, il mio sforzo, il mio scopo.
Qui, ora, nel momento presente
nel tempo e nello spazio.
Il ritmo delle mie associazioni rallenta
la sensazione del mio corpo si fa intera
completa, densa e sottile.
Setto la pulsazione del mio sangue in tutto il mio corpo,
il ritmo della mia respirazione si fa leggero, profondo, regolare.
La calma e la serenità mi abitano.
Non vi è altro che la vigilanza del mio pensare
il sentimento di me stessa
la sensazione di me stessa
la coscienza di tutta me stessa.
Imparare a manifestarmi in atti
parole, sentimenti e pensieri
libera dall’abitudine radicata nel comportamento
che risulta da tutte le relazioni soggettive
fin dall’infanzia.
Accedere all’altra parte di me.
Realizzazione di me stessa mediante me stessa.
L’altra, in me, che vi è sempre stata
con cui non ho contatto
che non ascolto
a cui non mi apro.
Ciò che il mondo cerca
è in sé
e da nessun’altra parte.
Il cammino è davanti a sé
se si aprono gli occhi
e se non li si richiudono.
Avete orecchie, ma non ascoltate affatto.
Avete occhi, ma non vedete nulla.
Avete dei sensi, ma non sentite.
Avete la parola, ma non fa
né Verbo né Silenzio.
Il sonno psichico e l’immaginario
tengono per voi luogo di presenza
Ve ne accontentate pienamente
quando vi si grida il richiamo
ad un reale che é Risveglio,
Presenza, Coscienza, Visione,
di e nella realtà,
di quest’altro in voi
che è integralmente voi.
Tutto è sostanza-materia.
Il corpo come “luogo”
Il corpo come “mezzo”
Il corpo come “realtà”
Morto a tutto sé stesso
Per una nuova nascita.
Solange Claustres, Gurdjieff e la presa di coscienza. Solange fu allieva diretta di Gurdjieff e insegnante di Danze Sacre




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