Il bisogno di sapere e una nuova attenzione verso la coscienza

Il bisogno di sapere e una nuova attenzione verso la coscienza

coscienza-attenzione-sonno-quarta-via-automatismo-sapere-E’ NECESSARIA UNA NUOVA CONOSCENZA
L’insegnamento della Quarta Via trasmesso da Gurdjieff chiama al lavoro cosciente, più che all’obbedienza.

Una delle idee fondamentali è che nello stato ordinario tutto avviene nel sonno e nel sonno non possiamo vedere nulla. Non possiamo dare direzione alla nostra vita con la volontà. Siamo totalmente dipendenti dalle influenze esterne e schiavi delle reazioni automatiche del nostro funzionamento. E’ una schiavitù totale. Non c’è principio più alto, non c’è alcun principio cosciente.

L’uomo ha la possibilità di svegliarsi dal sonno, di svegliarsi a qualcosa di più alto, di essere, e il mezzo è l’attenzione. Nel sonno l’attenzione è bloccata; deve essere liberata e volta in un’altra direzione. E’ questa la separazione tra l’io e il me. E’ la forza attiva opposta a quella passiva, la lotta tra il ‘sì’ e il ‘no’. Questa mobilitazione dell’attenzione è il primo gradino verso la possibilità del ricordo di sé. Senza un’attenzione diversa, siamo obbligati all’automatismo. Con l’attenzione diretta volontariamente, invece, andiamo verso la coscienza.

Dividere l’attenzione rende possibile cominciare ad osservarsi. L’osservazione di sè deve sempre essere in relazione con l’idea dei centri e del loro funzionamento automatico, in particolare con la mancanza di una direzione comune. I nostri tre centri (mente, corpo e sentimento) lavorano con energie diverse, e la loro disposizione determina quale influenza ci raggiunge. Possiamo ricevere influenze più alte e sottili solo se i nostri centri sono disposti in un certo modo. Quando siamo completamente sotto il potere delle influenze inferiori, ciò che è alto non può raggiungerci. Tutto dipende dalla qualità delle influenze cui obbediamo, superiori o inferiori. Così come siamo, ogni influenza genera un tipo di reazione che le corrisponde. Le emozioni negative sono una negazione a un livello più basso.

Dobbiamo imparare a obbedire alla legge che governa le forze superiori e sottomettere consciamente la nostra volontà a ciò che è superiore. Il momento della coscienza è un momento di volontà.

E’ necessaria una nuova conoscenza, una conoscenza che porti una nuova comprensione dell’uomo e un cambiamento nell’essere, cioè un’evoluzione. La scienza che sta alla base della Quarta Via antica, sebbene sia stata nel tempo dimenticata. E’ una scienza che studia l’uomo non solo per quello che è ma per quello che può divenire. Riguarda un uomo che ha la possibilità di evolversi e studia i dati, i principi e le leggi della sua evoluzione. Si tratta di un’evoluzione che riguarda determinate qualità, che non si possono sviluppare da sole: questa evoluzione non può essere meccanica, richiede uno sforzo cosciente e la capacità di vedere. La conoscenza è la conoscenza del tutto, e tuttavia la possiamo ricevere solo in frammenti. In un secondo momento dovremo ricomporli da soli, e trovargli il posto giusto nella comprensione del tutto.
La Quarta Via deve essere vissuta. Nel lavoro per essere presente, devo innanzitutto, ogni giorno, trovare una specifica qualità che consiste nel tornare a me stesso. Poi devo imparare a osservare la mia identificazione con la forza vitale e trovare un luogo al mio interno in cui, in certi momenti, la mia attenzione possa essere concentrata su entrambe le cose. Per questo è necessario lavorare con gli altri.

“LA REALTA’ DELL’ESSERE” Astrolabio ed. di Jeanne de Salzmann

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