20 Mag Qual è la differenza tra Coscienza Acquisita e Coscienza Reale?
Il Lavoro insegna che la Coscienza Reale non varia
Supponiamo, che incontriate una persona molto interessante e che, dopo averlo frequentato a lungo, vi accorgiate improvvisamente che porta stivali marroni e il cappello a cilindro. Improvvisamente i vostri ammortizzatori entrano in funzione e, anziché prendere la persona per se stessa, la considererete come un esempio di cattivo gusto.
In una recente conversazione abbiamo parlato di questo argomento e di quanto peso abbia la tradizione in questo punto. La tradizione forma in noi una coscienza acquisita che è più forte del contatto individuale con la persona. La tradizione fa in modo che non siate voi stessi. Avete in voi ʽIoʼ tradizionali che sono acquisiti, questi ultimi fanno in modo che sia molto difficile divenire una persona reale, un vero individuo, libero di comunicare con tutti, questo restringe molto la vostra relazione con la gente. Potreste anche pensare che un accordo politico sia una buona cosa, ma i vostri ʽIoʼ tradizionali non vi permetteranno di accettarlo. Oggi giorno simili esempi sono molto frequenti. Questo significa che la vostra coscienza acquisita, nel senso di tradizionale, non vi permette di comportarvi, come individuo, intelligentemente. Nel giudicare le cose siete quindi collettivi e non individuali. Sacrificate il vostro giudizio individuale per la coscienza tradizionale. Ma questa non è la Coscienza Reale; è coscienza acquisita. Un uomo poggia sul suo onore, la sua tradizione, il patriottismo, e cosi via…tutto questo è coscienza acquisita, qualcosa che gli è stato insegnato a credere, questo uomo non è capace, rispetto a una situazione attuale, di un pensiero diretto e individuale. Non abbandonerà la sua coscienza acquisita, che è diversa a seconda delle nazioni, mentre il Lavoro insegna che la Coscienza Reale non varia, è la stessa per tutti e, di conseguenza, attraverso quest’ultima un accordo è possibile. È possibile trovare molti esempi sull’azione della coscienza acquisita, ora e nel futuro, cosi tanti da non poter comprendere come le persone possano essere cosi stupide per comportarsi in quel modo.
Vi renderete conto di come questa coscienza acquisita impedisca qualsiasi sviluppo della razza umana. Per entrare in contatto con la Coscienza Reale è categorico divenire coscienti delle proprie reazioni meccaniche, e questa idea può essere portata al suo estremo limite per quello che riguarda la vita sociale e altre cose simili. Comunque, dietro questa infinita confusione, acquisita dalla tradizione, dalla educazione, ecc., giace la Coscienza Reale attraverso la quale tutte le persone possono relazionarsi l’uno agli altri, una volta osservata e respinta la coscienza acquisita per mezzo di un processo di distacco dalla pura reazione meccanica verso gli altri. Ebbene, la coscienza acquisita è sempre vincolata all’amor proprio, il quale continuamente si dilata e cresce in tutte le forme di vanità, nel creare difficoltà, nel senso del dovere, ecc., queste caratteristiche si basano nel prestigio, nella tradizione, nell’onore, nella nazionalità, e cosi via. Per questo il Lavoro pone tanta enfasi nella Falsa Personalità, nelle cose inventate, in un comportamento artificiale condotto nel nome di tante cose, che in realtà sono insignificanti.
Per esempio, supponiamo che in qualità di scozzese incontri un uomo che appartiene storicamente a un clan che da sempre ha lottato contro il mio clan. Conversando ci intendiamo molto bene, lo trovo intelligente e gradevole, fino a quando scopro che appartiene a quel maledetto clan che io, per tradizione e onore, devo odiare. Cosi mi alzo dal tavolo, getto il mio vino sulla sua faccia e mi butto a capofitto su di lui. Questo significa che sacrifico la mia comprensione individuale per una coscienza tradizionale acquisita. Ed è un peccato nel senso più profondo della parola…vale a dire, aver mancato il bersaglio. Anziché aver visto l’uomo individualmente, comprendendolo, mi sono lasciato trasportare dalla furia cieca, dalla violenza, sacrificando me stesso all’ʽIoʼ appartenente alla mia coscienza tradizionale acquisita. In altre parole, ho perso tutte le possibilità di uno sviluppo individuale per mezzo di una mia intelligenza e comprensione.
Tratto da: “Commentari Psicologici – Vol. II” – Maurice Nicoll
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