30 Ago Se si vuole andare all’interno di se stessi occorre trovare la corretta posizione fisica
Se si vuole andare all’interno di se stessi, occorre trovare la corretta posizione fisica, altrimenti non si sarà in grado di sostenere lo sforzo per una certa durata.
Ciò è possibile solo quando tutte le parti del corpo sono rilassate e centrate attorno ad un asse. Una colonna vertebrale in posizione verticale tiene sia la testa sia gli organi interni in una singola linea che collega con l’attrazione del centro della terra. Adesso, è possibile raccogliere l’attenzione da tutte le parti del proprio corpo in un solo luogo, invece di averla dispersa nelle varie membra ed organi di percezione. Quella che era una sensazione grezza, frammentaria e spesso alquanto illusoria di consapevolezza diviene una vibrazione centrale acutamente sensibile che può realmente essere chiamata “una sensazione di sé”.
In questa posizione si può raggiungere un livello molto speciale di attenzione, ed essa porta con sé una sensazione distinta delle due nature dell’uomo: quella che appartiene al mondo esterno e l’altra alla misteriosa fonte della vita stessa.
Tutti i processi fisici che avvengono nella vita ordinaria del corpo appartengono alla prima natura. Una volta che riconosciamo la facilità con cui scivoliamo dalla maggior parte dei nostri sforzi di attenzione nell’abituale funzionamento dei nostri pensieri ed accettiamo l’intera gamma delle nostre gioie e sofferenze quotidiane, abbiamo una chiara indicazione del sapore e della qualità del mondo inferiore.
Quando tutti i pensieri e l’immaginazione se ne vanno, e le sole vibrazioni del corpo vivente sono il centro di attenzione, l’altro mondo diviene accessibile. Qui tutti i motivi di desiderio e di curiosità abituali divengono completamente irreali ed appare un nuovo tipo di pensiero, liberato dalla forma e composto da un’energia pura, ma molto fragile.
E’ possibile appartenere ad entrambi questi mondi nello stesso tempo. Per arrivare a questo, però, si deve stabilire una nuova relazione fra loro, e la situazione attuale, ove l’esterno prende tutto per sé, deve essere rovesciata. La natura inferiore dovrebbe essere a servizio di quella superiore, poiché un elemento passivo non può mai essere altro che al servizio di quello attivo.
Pubblicato per la prima volta in The Pursuit of the Present, Two Rivers Press, 1980, pagine 53-58. Il libro fornisce una raccolta potente e lucida dei pensieri, emozioni e battaglie interiori di Thomasson nel corso dei suoi vent’anni di lavoro di gruppo in Francia.
Copyright © 1980, 2002 Eredi di Henry Thomasson
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