14 Feb Perché lo studio di sé in gruppo è più efficace?
Il primo scopo di un uomo che comincia il Lavoro in un gruppo deve dunque essere lo studio di sé.
Lo studio di sé può procedere solamente nei gruppi convenientemente organizzati. Un uomo solo non può vedere sé stesso. Ma un certo numero di persone riunite con questo intento si aiuteranno, anche senza volerlo, reciprocamente. Uno dei tratti caratteristici della natura umana è che l’uomo vede più facilmente i difetti degli altri che i propri. Sulla via dello studio di sé, l’uomo apprende nello stesso tempo che anche lui possiede tutti i difetti che trova negli altri. Ora, vi sono molte cose che egli non vede in sé stesso, mentre comincia a vederle negli altri. Ma, come ho appena detto, egli ora sa che questi tratti sono anche i suoi. Così, gli altri membri del gruppo gli servono da specchio nel quale egli vede sé stesso. Ma bene inteso, per vedere sé stesso nei difetti dei suoi compagni, e non semplicemente vedere i loro difetti, deve senza sosta tenersi in guardia ed essere molto sincero con sé stesso.
Deve ricordarsi che non è uno; che una parte di sé è l’uomo che vuole svegliarsi, e che l’altra, ‘Ivanoff’, ‘Petroff’ o ‘Zacharoff’, non ha il minimo desiderio di ‘svegliarsi’ e dovrà essere svegliata con la forza.
Un gruppo è abitualmente un patto concluso tra gli io di un certo numero di persone per ingaggiare insieme la lotta contro tutti gli ‘Ivanoff’, ‘Petroff’ e ‘Zacharoff’, cioè contro le loro ‘false personalità’.
Prendiamo ‘Petroff’. ‘Petroff’ è formato da due parti, Io e ‘Petroff’. Ma Io è senza forza davanti a Petroff; Petroff è il padrone. Supponete che vi siano venti persone; venti Io cominciano allora a lottare contro un solo Petroff. Essi possono ora dimostrarsi più forti di lui. In ogni caso, possono disturbare il suo sonno, impedirgli di dormire così tranquillamente come prima. E lo scopo è raggiunto. Per di più, nel lavoro dello studio di sé, ciascuno comincia ad accumulare tutto un materiale che risulta dalle osservazioni su sé stesso. Venti persone avranno un materiale venti volte maggiore. E ognuna di esse sarà in grado di impiegare la totalità di questo materiale, poiché lo scambio delle osservazioni è uno degli scopi dell’esistenza dei gruppi.
Se diverse persone decidono di lottare insieme contro il sonno, esse si sveglieranno l’un l’altra.
Insieme potranno essere gli uni per gli altri di grande aiuto, e senza questo aiuto scambievole nessuno di essi potrà arrivare a qualcosa.
Ai membri di un gruppo che sta per organizzarsi vengono imposte delle condizioni: condizioni generali per tutti e condizioni speciali per i singoli. Inoltre, a ognuno di loro viene richiesto di ricordarsi la ragione per la quale sono venuti al gruppo. Ed essi vi sono venuti per imparare e per lavorare su sé stessi.
(G.I. Gurdjieff, in P.D. Ouspenski, “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”)
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