07 Set Il Maestro di Danza: intervista con Josée de Salzmann
Odette Manciaux: Gurdjieff fu un autentico “Maestro di danza”. Egli dedicò parte della propria vita ad insegnare “esercizi ritmici” che egli chiamava “I Movimenti”. Come apertura alla comprensione, egli diede loro una posizione altrettanto importante di quanto ne desse alle idee che stava cercando di trasmettere. Josée de Salzmann, che praticò questi movimenti per molti anni, risponde qui alle nostre domande.
Magazine Littéraire: Si ha l’impressione che i “Movimenti” occupino un posto essenziale negli insegnamenti di Gurdjieff. Tuttavia, si tenderebbe a considerarli di minore importanza rispetto ai suoi lavori scritti.
Josée de Salzmann: Non possono essere di minore importanza poiché il corpo è importante. E’ uno strumento. Perché considerarlo un ostacolo allo sviluppo spirituale, un ostacolo all’espansione della conoscenza? Deve essere riabilitato. Quest’idea è alla base vera e propria di quella che Gurdjieff chiamava la “Quarta Via”: una via che presuppone uno sviluppo armonioso dell’uomo nel suo insieme.
Magazine Littéraire: Qual è, allora, il ruolo di questi “Movimenti?”
Josée de Salzmann: Potenziano la circolazione e la liberazione delle energie nell’uomo. Ogni volta che George Gurdjieff indicava un atteggiamento, un gesto, egli intendeva un effetto molto preciso. Ogni posizione attrae un’energia definita, in una direzione definita e con uno scopo definito. Da questo punto di vista, si potrebbe dire che i movimenti costituiscono un linguaggio, un linguaggio che il nostro intelletto non può comprendere bene, ma cui il nostro corpo è sensibile. Pensiamo al nostro corpo come opaco, talvolta sogniamo anche di trasformarlo in qualcosa di più sottile, ma la sottigliezza c’è già. Nulla è denso salvo la muraglia di mancanza di attenzione, di insensibilità e passività che ci impedisce di vedere.
Magazine Littéraire: Intende dire che il linguaggio dei Movimenti aiuta ad illuminare il corpo proprio come un linguaggio in parole illumina la mente?
Josée de Salzmann: Si riconosce generalmente che il nostro pensiero debba essere illuminato, come le nostre emozioni, non si pensa però che la stessa necessità esista per quanto attiene il corpo. Il corpo è in grado di partecipare all’illuminazione dell’uomo nel suo insieme. Se il corpo fosse escluso, l’idea che l’uomo debba divenire un tutto perderebbe di credibilità.
Magazine Littéraire: Qualunque ritmo, qualunque movimento, produce lo stesso effetto?
Josée de Salzmann: No, ciò che era specifico ed inusuale in ciò che ha trasmesso Gurdjieff era una conoscenza delle leggi del funzionamento umano, ed i Movimenti sono elaborati sulla base di questa conoscenza.
Magazine Littéraire: I Movimenti, allora, non sarebbero una scienza?
Josée de Salzmann: Esattamente, i movimenti sono basati su una scienza.
Magazine Littéraire: Tuttavia, Gurdjieff si riferiva talvolta ai “Movimenti” come a “Danze Sacre”. Egli li raccolse semplicemente nel corso del suo vagabondare, da giovane, in Medio Oriente o in Asia Centrale? Oppure egli li creò a partire dalla sua conoscenza dell’uomo e della natura e delle energie nel nostro corpo?
Josée de Salzmann: In “Incontri con Uomini Straordinari”, egli non fa segreti del fatto di aver avuto accesso a monasteri ove si eseguivano Danze Sacre. Quando però eravamo alla sua presenza, quando insegnava, ogni volta era una creazione; non un’improvvisazione, ma una creazione. Da una parte, credo che questi movimenti non siano un’invenzione, d’altro canto non credo siano una riproduzione letterale di danze.
Magazine Littéraire: Lei parla dei Movimenti da un punto di vista essenzialmente tecnico. Tuttavia, coloro che hanno avuto l’occasione di vederli sono stati colpiti dalla loro bellezza…
Josée de Salzmann: La bellezza è una conseguenza, ma non è lo scopo. La pratica dei Movimenti quale puro perseguimento di estetica, come ginnastica, o come terapia fisica, porterebbe solo ad una distorsione; non vi sarebbe reale beneficio. Era indubbiamente per mettere in guardia da questo che George Gurdjieff rifiutò sempre di consentire una trascrizione dei Movimenti. E perciò molti di loro sarebbero andati perduti se alcuni dei suoi allievi più vicini non li avessero ricordati.
(Copyright © 2002 Alexandre de Salzmann – Traduzione Inglese © 2002 Ellen Draper e Paul Reynard)
Josée de Salzmann (1923 – 1991) ha giocato un ruolo importante nel trasmettere i Movimenti a Parigi dopo la morte di Gurdjieff nel 1949. L’intervista fu pubblicata la prima volta in Magazine Littéraire, Parigi, n° 131, Dicembre 1977, pagine 23-24.
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