Come i simboli lavorano dentro di noi

Come i simboli lavorano dentro di noi

https://www.movimentidanzesacre.itMa per la coscienza soggettiva, il mondo è spezzettato in milioni di fenomeni separati e senza legame. Gli sforzi fatti per mettere questi fenomeni in relazione, per riunirli in qualche sistema, scientifico o filosofico non portano a nulla, perché gli uomini non possono ricostruire l’idea del Tutto, partendo da fatti isolati, essi non possono intuire i principi della divisione del Tutto senza conoscere le leggi sulle quali si basa questa divisione.

“Certo, l’idea dell’unità di tutte le cose esiste anche nel pensiero razionale, ma in esso l’esatta relazione con la diversità non può mai essere chiaramente espressa con parole o in forma logica.

Resta sempre l’insormontabile difficoltà del linguaggio.
Un linguaggio che si è formato esprimendo impressioni di pluralità e diversità in stati di coscienza soggettivi non può mai trasmettere in modo abbastanza chiaro e completo l’idea dell’unità, intelleggibile ed evidente soltanto nello stato oggettivo di coscienza.

“Rendendosi conto dell’imperfezione e della debolezza del linguaggio ordinario, gli uomini che possedevano la conoscenza oggettiva hanno cercato di esprimere l’idea dell’unità sotto forma di ‘miti’, di ‘simboli’, e di ‘aforismi’ particolari che, trasmessi senza alterazione, hanno tramandato questa idea da una scuola all’altra, sovente da un’epoca all’altra.

“È già stato detto che, negli stati superiori di coscienza, funzionano nell’uomo i centri psichici superiori: il centro ‘emozionale superiore’, ed il centro ‘intellettuale superiore’. Lo scopo dei ‘miti’ e dei ‘simboli’ era di raggiungere i centri superiori, di trasmettere all’uomo idee inaccessibili alla sua ragione, di trasmettergliele in forme tali da escludere ogni falsa interpretazione.

I ‘miti’ erano destinati al centro ‘emozionale superiore’; i ‘simboli’ al centro ‘intellettuale superiore’. Per questa ragione, tutti i tentativi per comprendere o spiegare, con la sola ragione, i ‘miti’ e i ‘simboli’, come pure gli ‘aforismi’ che danno un riassunto del loro contenuto, sono destinati in partenza a fallire.

È sempre possibile comprendere ogni cosa, ma a condizione di usare il centro appropriato.

La preparazione, senza la quale non sarebbe possibile ricevere le idee della conoscenza oggettiva, deve farsi per mezzo del pensiero, poiché soltanto un pensiero ben preparato può trasmettere queste idee ai centri superiori, senza introdurvi elementi estranei.

(tratto da “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”, Piotr Demianovich Ouspensky)

 

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