Il lavoro di scuola nella Quarta Via

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Il lavoro di scuola nella Quarta Via

Vi ho dato tutte le parole necessarie per lo studio del sistema e spiegato la posizione di questo sistema in relazione ad altri sistemi. Ricorderete che ho parlato di strade diverse e, da quanto ho detto su esse, conseguiva più o meno che questo sistema appartiene alla Quarta Via: ha, cioè, tutte le peculiarità e caratteristiche delle scuole della Quarta Via. Poi ho detto che una scuola dipende dal livello della gente che studia in essa e che il livello dipende dal livello dell’essere.

Per lo sviluppo dell’essere è necessaria la scuola: cioè parecchie persone che lavorano nella stessa direzione in base ai principi e ai metodi della scuola. Ciò che un uomo non può fare, lo possono fare parecchie persone che lavorano assieme. Quando mi sono imbattuto in questo sistema mi sono immediatamente convinto che esso era collegato con le scuole e in questo modo era passato attraverso storia scritta e non scritta. Durante questo tempo sono stati inventati e perfezionati metodi.

Le scuole possono essere di diversi gradi, ma presentemente prendo per scuola qualsiasi tipo di scuola preparatoria che conduca in una determinata direzione; e un’organizzazione che può essere chiamata una ‘scuola’ della Quarta Via è un’organizzazione che introduce nel lavoro tre forze.

La cosa importante da comprendere è che esiste una sorta di segreto nel lavoro-scuola, non nel senso di qualcosa realmente nascosto, ma di qualcosa che deve essere spiegato.

L’idea è questa: se prendiamo il lavoro-scuola come un’ottava ascendente, sappiamo che in ciascuna ottava ci sono due intervalli o vuoti, tra mi e fa e tra si e do. Allo scopo di passare attraverso questi intervalli senza cambiare il carattere della linea di lavoro è necessario sapere come riempirli. Sicché, se voglio garantire la direzione del lavoro in una linea retta, debbo lavorare simultaneamente su tre linee. Se lavoro solamente su una, o su due linee, la direzione cambierà. Se lavoro su tre linee, o tre ottave, una linea aiuterà l’altra a superare l’intervallo dandole lo shock necessario. È importantissimo comprendere ciò. Il lavoro-scuola usa parecchie idee cosmiche, e tre linee di lavoro sono un dispositivo speciale per proteggere la giusta direzione del lavoro e far sì che abbia successo.

La prima linea è lavoro su noi stessi: studio di sé, studio del sistema e cercare di cambiare almeno le manifestazioni più meccaniche. Questa è la linea più importante. La seconda linea è lavoro con altri. Uno non può lavorare da solo; un certo attrito, scomodità e difficoltà di lavorare con altri, creano i necessari shock. La terza linea è lavoro per la scuola, per l’organizzazione. Quest’ultima linea assume aspetti diversi in persone diverse.

Il principio delle tre linee è che le tre ottave devono procedere simultaneamente e parallelamente una all’altra, ma non cominciano tutte al tempo stesso e quindi, quando una linea giunge a un intervallo, un’altra linea arriva per aiutare a superarlo, poiché i posti di questi intervalli non coincidono. Se un uomo è egualmente attivo in tutte e tre le linee, ciò gli evita parecchi avvenimenti accidentali. Naturalmente, la prima linea comincia prima. Nella prima linea di lavoro voi prendete conoscenza, idee, aiuto. Questa linea concerne solamente voi stessi, è interamente egocentrica. Nella seconda linea, uno deve non soltanto prendere ma anche dare: comunicare conoscenza e idee, servire da esempio e parecchie altre cose. Essa riguarda le persone al lavoro, quindi in questa linea si lavora metà per sé e metà per altri. Nella terza linea si deve pensare al lavoro in generale, alla scuola o all’organizzazione come un tutto. Si deve pensare a ciò che è utile, a ciò che è necessario per la scuola, a ciò di cui la scuola ha bisogno; quindi la terza linea riguarda l’intera idea della scuola e tutto il presente e il futuro del lavoro. Se un uomo non pensa a questo e non lo comprende, allora le prime due linee non produrranno il loro effetto completo. Così è preordinato il lavoro-scuola e questo è il motivo per cui sono necessarie tre linee: uno può ottenere shock addizionali e il pieno beneficio del lavoro solamente se lavora su tre linee.

Se colleghiamo le tre linee di lavoro con l’idea di giusto e sbagliato, allora tutto quanto aiuta la prima linea, cioè il proprio lavoro personale, è giusto. Nella seconda linea però non potete avere tutto per voi; dovete pensare agli altri nel lavoro, dovete imparare non soltanto a comprendere ma a spiegare, dovete dare agli altri. E presto vi accorgerete che potete comprendere determinate cose soltanto spiegandole agli altri. Il circolo si allarga; giusto e sbagliato si fanno più grandi. La terza linea si riferisce già al lavoro esterno, e bene e male divengono ciò che aiuta o ciò che ostacola l’esistenza e il lavoro dell’intera scuola, sicché il circolo si fa ancor più largo. Questo è il modo di pensarci.

Ho attirato la vostra attenzione in particolar modo sullo studio e la comprensione dell’idea delle tre linee. È uno dei principi fondamentali del lavoro-scuola. Se lo applicate, parecchie porte vi saranno aperte. Questo sistema è pieno di strumenti del genere. Se li usate, vi apriranno parecchie porte.

(P.D. Ouspensky, “La Quarta Via”)

 

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