02 Dic Le Danze Sacre e la nostra vita con Gurdjieff – parte I
La signora de Salzmann, avendo sentito parlare da noi delle Danze Sacre di Essentuki, chiese al signor Gurdjieff di andare a vedere il lavoro delle sue allieve. Le allieve, tutte graziose fanciulle in costume greco, se ne stavano in cerchio al centro del vastissimo salone. Il signor Gurdjieff le salutò, osservò con interesse per una decina di minuti il loro saggio e poi se ne andò. Tornò alcuni giorni dopo e, con piglio militaresco, ordinò alle danzatrici di mettersi in fila, di girare sul fianco destro e poi su quello sinistro. Le fece quindi allineare dinanzi a lui e disse: Prima di cominciare a lavorare per le Danze Sacre dovete imparare tutte queste cose.
Mostrò loro come si gira sul fianco destro e sinistro, così come fanno i soldati e questi esercizi erano accompagnati dagli accordi che io suonavo al piano.
La scena mi sorprese molto, eppure il primo giorno del nostro arrivo a Essentuki il signore e la signora Ouspensky e gli altri avevano eseguito quegli esercizi militari e la cosa non mi aveva affatto sorpreso; ma ora immaginavo le reazioni di quelle giovani danzatrici di Dalcroze (1) che dovevano aver sognato soltanto gli aggraziati movimenti della danza greca. Ma con sorpresa crescente vidi che tutto si svolse senza scosse e un lavoro regolare ebbe inizio. Il risultato fu che la signora de Salzmann riservò al signor Gurdjieff una parte del saggio affinché potesse presentare le sue Danze Sacre e la sua Ginnastica Sacra.
Dopo il grande successo della prima rappresentazione il signor Gurdjieff decise di dare una seconda dimostrazione; ma questa volta voleva fornire a tutti un’esperienza diversa: si sarebbe trattato di una dimostrazione esclusiva, senza danze Dalcroze e senza la messa in scena della signora de Salzmann. La maggioranza delle ragazze ammiravano molto la loro insegnante e il suo metodo Dalcroze e cominciarono a protestare. Inoltre, dato che le ragazze dovevano lavorare col signor Gurdjieff per la sua Ginnastica Sacra egli disse alla signora de Salzmann di avvertirle che tutte avrebbero ricevuto un piccolo compenso. Rifiutarono sdegnosamente il denaro e presero a protestare sul serio. La signora de Salzmann era molto preoccupata e avrebbe facilmente potuto estraniarsi dal grande obiettivo cui puntava il signor Gurdjieff facendo leva sul suo amor proprio e la sua vanità, ma invece si comportò molto saggiamente: non mostrò di essersi offesa. Usando tutta la sua autorità e facendo rilevare la serietà del lavoro del signor Gurdjieff riuscì a convincere le sue allieve a prendere parte a quei nuovi ‘esercizi’; dopo un periodo di intenso lavoro, la dimostrazione ebbe luogo.
Il teatro non era troppo affollato. Comunque, lo scopo non era quello di avere molti spettatori, ma di creare condizioni favorevoli a nuovi esperimenti ai quali, prima fra tutti, era interessata la signora de Salzmann stessa.
1 – L’approccio alla danza più simile ai Movimenti di Gurdjieff fu senz’altro costituito dal lavoro di Dalcroze, specialmente nei suoi movimenti ritmicamente orchestrati che liberavano i danzatori dalle costrizioni del balletto classico. Molti allievi di Gurdjieff, tra cui Jessmin Howarth e Jeanne de Salzmann, erano stati profondamente impegnati nel lavoro di Dalcroze prima di unirsi a Gurdjieff.
V. anche p. 38, 39, 42 e 43.
Di Thomas de Hartmann tratto da: La nostra vita con il signor Gurdjieff, da pag. 81 a pag. 82 Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma 1974
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